Film emblematico dell’avanguardia americana e del cinema underground degli anni ’60 sia per le scelte formali che per quelle di contenuto. Le inquadrature “terremotate” e distorte, il montaggio esasperato e le angolazioni atipiche sono un’ovvia eredità del cosidetto “cinema surrealista” (un esiguo numero di film girati in Europa tra il ’24 e il ’30 dai vari Buñuel, Clair, Cocteau, Germaine Dulac).
L’uso della pellicola bianco e nero invertibile può addirittura insinuare il sospetto nello spettatore sprovveduto che si tratti di un cortometraggio girato prima della seconda guerra mondiale.
Per quanto riguarda il soggetto, come suggerisce lo stesso titolo siamo nel dominio dell’erotismo estremo, dell’oscenità, dell’ambiguità sessuale, della paradossale combinazione di orgia e bassifondo. L’underground americano rimarrà per sempre prigioniero di questa ossessione (si consideri ad esempio l’opera di registi come Nick Zedd e Richard Kern).